Giannotti, Tonelli, Giubellino, Campana: sono i quattro nomi, alla guida degli esperimenti del Cern di Ginevra. Il più grande esperimento di fisica mai progettato, è perciò guidato da scienziati made in Italy. Alzi la mano chi già lo sapeva. Eppure è una situazione unica al mondo. Forse anche per mantenere una visione non brillante della scuola italiana, (Il ministro dell’Istruzione ha recentemente dichiarato che l’università sforna baroni e ‘scaldasedie’), la notizia dell’ultima nomina, quella che ha permesso di realizzare il poker italiano, è stata ben poco ripresa dai media nostrani.
Una situazione come questa accadde nella prima metà degli anni Ottanta con Carlo Rubbia, che, nel 1984 vinse il Nobel. “Nel caso si facessero delle scoperte di un certo rilievo – commenta Marco Cattaneo, direttore responsabile del mensile Le Scienze – è chiaro che il Nobel andrebbe in primis al coordinatore. Il che significa aver ‘prenotato’ un riconoscimento così importante. Ma soprattutto vuol dire che la comunità scientifica internazionale riconosce alla Fisica italiana in quello specifico campo un livello e una qualità assolutamente fuori dal comune”.
Molto famosa è diventata la scuola di Adro (Brescia), dove un venerdì notte (sabato mattina c'era l'inaugurazione) il sindaco ha decorato l'intera struttura di simboli leghisti: zerbini, maniglie, porte, cestini, ..
Il preside della scuola ha ordinato la rimozione di tutti i "Soli" ma il sindaco Oscar Lancini si è ribellato alla decisione, minacciando denunce se i simboli verranno rimossi.
Santoro, la RAI decide dieci giorni di sospensione
Mauro Masi (Direttore generale RAI) ha ordinato la sospensione dall'incarico lavorativo e la mancata retribuzione di Michele Santoro per 10 giorni lavorativi. La decisione è stata presa dopo il monologo tenuto dal conduttore di Annozero durante la prima puntata della stagione, per questi motivi: "uso del mezzo televisivo con fini personali e un attacco diretto al Dg della RAI".
America, si tinge di verde
L' America si da una pennellata di verde, ed è lo stesso verde che colora la "elle" del logo di Google. La multinazionale californiana, che ci tiene spesso a mostrare il suo essere vicina alle tematiche ecologiche, ha investito infatti 5 miliardi di dollari unendosi ad un'altra compagnia statunitense per realizzare un enorme impianto eolico.
Nello stesso giorno dell'annuncio di questo accordo, Obama si è visto costretto a revocare il divieto di trivellazioni petrolifere in oceano, deciso subito dopo l'esplosione della piattaforma nel Golfo del Messico lo scorso Aprile. Da una parte i petrolieri, dall'altra la manodopera locale penalizzata dal blocco delle estrazioni che infligge costi pesanti a un'economia già depressa. E poi tra 20 giorni ci saranno le "elezioni di metà mandato" e per il Presidente significherebbe perdere troppi voti.
Un' America da due facce quindi, una verde ed una nera e che chissà, magari in futuro non dovrà più pendere dalle labbra da un'azienda petrolifera.
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