La storia di Affittopoli

BOSE', 21 Febbraio 2011

Da giorni le pagine dei giornali, sono invase dall’ennesimo “scandalo” politico descritto con l’ennesima parola che termina in -poli, come Tangentopoli, Vallettopoli, Bancopoli, Calciopoli, Parentopoli, eccetera eccetera. Stavolta è “Affittopoli”, vediamo di cosa si tratta.

Agenda democratica

CALDERON, 17 Febbraio 2011

Facciamo il punto sulle rivolte in atto nel mondo arabo, ora più che mai vicino ad una metamorfosi completa. Infatti non si può più parlare solo di Tunisia ed Egitto, ora dobbiamo aggiungere Libia, Iran, Bahrein, Algeria, Yemen e Marocco.

Berlusquieu

CALDERON, 11 Febbraio 2011

In questi giorni di confusione nel mondo politico italiano Berlusconi ha citato più volte in difesa della sua carica il "volere degli elettori", in quanto "il popolo elettore è il titolare della sovranità politica". Una volta per tutte qualcuno dovrebbe spiegargli che non è così.

Italia 150

BOSE', 08 Febbraio 2011

Settimana intensa quest'ultima, ricca di molte novità tutte da raccontare; iniziamo subito con qualcuna.

Il risveglio del mondo arabo

CALDERON, 29 Gennaio 2011

La tensione si sentiva da tempo e in queste settimane è sfociata in quello che, non si deve aver paura di dire, potrebbe diventare il più grande sollevamento del mondo arabo di sempre, capace di cambiare il corso della storia in Nord Africa, con possibili ripercussioni sul Medio Oriente.

Sbarco in Europa

CALDERON, 24 Gennaio 2011

Dopo l'insurrezione tunisina sembra che l'ondata di rivolte sia arrivata in Europa, più precisamente a Tirana, Albania. Qualche giorno fa si sono verificati degli scontri durante una manifestazione organizzata dal leader dell'opposizione Rama, il cui bilancio è di tre civili morti.

Sicilia, più o meno

BOSE', 19 Gennaio 2011

Questa è una di quelle storie che sembrano scritte da uno sceneggiatore, uno di quelli scarsi: perché descrivono un territorio, una classe politica e una serie di decisioni, e le descrivono sempre nello stesso modo, come vogliono i luoghi comuni più banali.

I tristi primati dell'Italia

Pubblicato da Calderon On venerdì, dicembre 03, 2010
Uno dei tristi primati che ha il nostro paese, di cui siamo venuti a conoscenza in questi giorni, è quello di essere il più grande fornitore di Pentothal per gli Stati Uniti. Un farmaco qualsiasi? Evidentemente no. 
Il Pentothal è un farmaco quasi totalmente inutile negli ospedali, è però la sostanza che viene iniettata per eseguire le pene di morte negli Stati Uniti, secondo un rigido protocollo. La casa farmaceutica americana Hospira ha infatti delegato alla sua sede italiana di Liscate (Milano) la produzione in blocco di questo barbiturico.
Proprio mentre l'Inghilterra ha deciso di vietare l'esportazione del Pentothal, ecco che ci scopriamo il più grande esportatore di "dose mortali", nonostante lo stato italiano sia, teoricamente, uno dei più grandi sostenitori della Moratoria universale contro la pena di morte all'Onu.

Firearms-  Ancora una vittoria da non festeggiare: secondo il rapporto annuale dell'Onu sul commercio internazionale, l'Italia è il più grande esportatore al mondo delle cosiddette "firearms", ovvero armi da fuoco destinate ad un uso non militare, con quasi 250 milioni di dollari di fatturato. Un primato raggiunto sputando sangue e pallottole? Macché, questo è il quinto anno di seguito che siamo in testa alla classifica, surclassando il più grande consumatore di questo genere, ovvero gli Stati Uniti, i quali fatturano "solo" 114 milioni di dollari. Dall'altre parte dell'Atlantico piace ammazzarsi col Made in Italy.

Il coraggio e l'indifferenza- Due imprenditori siciliani ieri si sono incatenati davanti al Ministero dell'Interno perchè, dopo aver denunciato i estorsori mafiosi, sono stati abbandonati al loro destino dalle istituzioni.
Tempo fa Valeria, questo il nome di una dei due imprenditori, aveva una palestra e finchè pagava il pizzo andava tutto bene. Dopo aver trovato il coraggio per denunciare il racket i clienti sono spariti ed è stata costretta a chiudere la propria attività. Dopo aver testimoniato al processo più nulla. Lo stato l'ha abbandonata a sè stessa. "Rimarremo incatenati davanti al Ministero dell'Interno finchè il ministro dell’Interno non ci riceverà e non ci metterà per iscritto che risolverà i problemi, che prima di schierarci con lo Stato non avevamo" hanno detto. "Se la mafia non ci ha ancora ucciso allora ci lasceremo morire di fronte all’indifferenza delle istituzioni".

I numeri della grande fuga- Da tempo parliamo di migliaia di giovani ricercatori che per avere un lavoro sicuro sono costretti ad andarsene dall'Italia, causando un incalcolabile danno di milioni di euro sulla nostra economia. Proprio incalcolabile? Da oggi non più.
L'ICom (Istituto per la Competitività) nel suo rapporto al Senato è riuscito a stimare di che ordine di perdita stiamo parlando: 4 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. Per fare un elenco di cosa serve all'Italia e potrebbe essere fatto con quei soldi servirebbero giorni e giorni. Spariamo nel mucchio allora: una buona riforma della scuola?

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