Tanti scambi di auguri in questi giorni, ma ci sono molti posti nel mondo (anche a casa nostra) dove è meglio non augurarsi buone feste per strada, perchè sembrerebbe una presa in giro. Ve ne presentiamo alcuni.
Intanto la Coldiretti ci fa presente che oltre un terzo delle portate dei nostri "cenoni" di Natale è finito nella spazzatura. Il tutto per un valore di circa un miliardo di euro.
Costa d'Avorio- Non se ne parla molto nei giornali, anzi quasi per niente, ma lo stato africano è sempre più vicino alla guerra civile, dopo il risultato delle ultime elezioni. Il 28 Novembre le urne avevano indicato lo sfidante Ouattara come vincitore, ma il presidente in carica Gbagbo non ha riconosciuto la validità del voto e si rifiuta tutt'ora di abbandonare i palazzi del potere. Anche se all'apparenza sembrano solo giochi di potere, le conseguenze sulla popolazione sono di tutt'altra entità: 14mila persone (in gran parte sostenitori di Ouattara) sono state costrette a fuggire il Libera per evitare la violenza delle forze governative (al cui vertice c'è ancora Gbagbo). Le stime provvisorie dell'ONU, riferite solo gli scontri tra il 16 e il 21 Dicembre, parlano di 173 morti, 90 casi di torture, 471 arresti e 24 persone scomparse. E' invece notizia di poche ore fa la proclamazione di uno sciopero generale da parte delle forze dell'opposizione. Di certo non allenterà la tensione.
Haiti- Altra notizia di cui poco si sente parlare è l'epidemia di colera che ha investito i già nullatenenti abitanti di Haiti. Le stime di Medici Senza Frontiere parlano di 75.000 contagi dall'inizio dell'epidemia, di cui 13.000 solo nella scorsa settimana, segno evidente che la malattia tende ad espandersi anzichè accennare a diminuire.
I morti per ora sono più di 2.500 e si ricomincia ad utilizzare il metodo delle fosse comuni, il quale era stato usato per seppellire i morti del terremoto. In questa stima rientrano anche morti collaterali dell'epidemia e del furor di popolo. Sono infatti 45 le persone linciate dalla folla in quanto accusate di "stregoneria".
Nigeria- Purtroppo è ormai consuetudine sentire parlare di attacchi a comunità cristiane durante la messa di Natale e anche quest'anno gli estremisti religiosi non hanno tradito le attese. A Jos una serie di esplosioni ha causato 32 morti e più di 70 feriti, mentre un commando di estremisti islamici ha fatto irruzione in due chiese a Maiduguri, durante la messa di mezzanotte, uccidendo sei persone, fra cui un sacerdote, e dando fuoco a una delle due.
Napoli- Anche in Italia si è consumata, anche se sarebbe meglio dire "si sta consumando", una piccola tragedia di Natale. Sentiamo parlare tutti i giorni dell'emergenza dei rifiuti a Napoli; c'è chi ormai non fa più caso alla notizia e si fa scappare un sorriso seguito da una scrollata di spalle se si parla dell'argomento. Fatto sta che, per ironia del destino, due dei giorni più gravi dell'emergenza sono stati proprio il 25 e 26 Dicembre.
Solo ironia? Ovviamente no. Per Natale gli impianti di smaltimento sono restati chiusi e per Santo Stefano non hanno funzionato a pieno regime. Si sono così accumulate in città 1500 tonnellate di rifiuti (incalcolabile l'hinterland), alle quali ha dovuto nuovamente provvedere l'esercito, chiamato per la seconda volta a pulire Napoli.
Gli abitanti hanno passato il cenone di Natale chiusi in casa tra profumi della cucina ed odori che salivano dalla strada, ma anche dal loro vialetto, visto che il comune ha invitato i cittadini a tenersi lo sporco a casa fino a lunedì.
Si tratta invece di una tragedia ben peggiore per il settore turistico: i turisti che in questo periodo affollavano la città partenopea sono completamente spariti e oltre il 70% degli alberghi sono rimasti con le camere vuote. A quanto pare tira ancora di più lo slalom sulla neve dello slalom tra i rifiuti.
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