Haiti- Altra notizia di cui poco si sente parlare è l'epidemia di colera che ha investito i già nullatenenti abitanti di Haiti. Le stime di Medici Senza Frontiere parlano di 75.000 contagi dall'inizio dell'epidemia, di cui 13.000 solo nella scorsa settimana, segno evidente che la malattia tende ad espandersi anzichè accennare a diminuire.Tanti scambi di auguri in questi giorni, ma ci sono molti posti nel mondo (anche a casa nostra) dove è meglio non augurarsi buone feste per strada, perchè sembrerebbe una presa in giro. Ve ne presentiamo alcuni.
Intanto la Coldiretti ci fa presente che oltre un terzo delle portate dei nostri "cenoni" di Natale è finito nella spazzatura. Il tutto per un valore di circa un miliardo di euro.
Haiti- Altra notizia di cui poco si sente parlare è l'epidemia di colera che ha investito i già nullatenenti abitanti di Haiti. Le stime di Medici Senza Frontiere parlano di 75.000 contagi dall'inizio dell'epidemia, di cui 13.000 solo nella scorsa settimana, segno evidente che la malattia tende ad espandersi anzichè accennare a diminuire.I morti per ora sono più di 2.500 e si ricomincia ad utilizzare il metodo delle fosse comuni, il quale era stato usato per seppellire i morti del terremoto. In questa stima rientrano anche morti collaterali dell'epidemia e del furor di popolo. Sono infatti 45 le persone linciate dalla folla in quanto accusate di "stregoneria".
Napoli- Anche in Italia si è consumata, anche se sarebbe meglio dire "si sta consumando", una piccola tragedia di Natale. Sentiamo parlare tutti i giorni dell'emergenza dei rifiuti a Napoli; c'è chi ormai non fa più caso alla notizia e si fa scappare un sorriso seguito da una scrollata di spalle se si parla dell'argomento. Fatto sta che, per ironia del destino, due dei giorni più gravi dell'emergenza sono stati proprio il 25 e 26 Dicembre.
Solo ironia? Ovviamente no. Per Natale gli impianti di smaltimento sono restati chiusi e per Santo Stefano non hanno funzionato a pieno regime. Si sono così accumulate in città 1500 tonnellate di rifiuti (incalcolabile l'hinterland), alle quali ha dovuto nuovamente provvedere l'esercito, chiamato per la seconda volta a pulire Napoli.
Gli abitanti hanno passato il cenone di Natale chiusi in casa tra profumi della cucina ed odori che salivano dalla strada, ma anche dal loro vialetto, visto che il comune ha invitato i cittadini a tenersi lo sporco a casa fino a lunedì.
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