E' stato firmato da FIOM, Cisl e Uil ma non dalla Cgil il nuovo contratto di lavoro dello stabilimento Fiat di Mirafiori. Molto contestato sia nei termini, ma anche per la diversità rispetto all'accordo fatto a Pomigliano qualche tempo fa. L'accordo in effetti è un grande salto indietro per i lavoratori, infatti la Cgil accusa la fabbrica di un "ritorno agli anni '50", ma se si vuole lavorare di questi tempi ci si accontenta di quello che c'è. I lavoratori della Chrysler (acquistata dalla Fiat mentre era sull'orlo del fallimento) qualche mese fa hanno firmato anche loro un contratto alquanto degradante. Allora i vertici sindacali americani firmarono senza molti compromessi ma non strinsero nemmeno la mano a Marchionne. Dissero: "abbiamo firmato il peggior accordo sindacale della storia. Ma tra un pessimo accordo e centinaia di lavoratori disoccupati scegliamo un pessimo accordo". Ecco allora i punti del "pessimo accordo" che hanno firmato in Italia e su cui a Gennaio i lavoratori dovranno scegliere con un referendum:
Orario lavorativo
Ci saranno quattro tipi di orario lavorativo: il primo è quello classico, con due turni da otto ore a settimana per cinque giorni, poi altri due che prevedono il turno notturno, uno di cinque giorni e l'altro da sei (sabato compreso). Infine si avvierà la sperimentazione di due turni da 10 ore per sei giorni settimanali.
Pause
Non ci saranno più quaranta minuti di pausa come ora, ma tre pause da dieci minuti l'una. La mezz'ora di pausa mensa sarà da ricollocare insieme ai sindacati.
Assenze
Ci sono delle quote di assenza (escluse malattie) proporzionali alle ore di lavoro: 6 per cento a luglio 2011, 4 per cento a gennaio 2012, 3,5 per cento dal 2013.
Sindacati
Non ci potranno essere delegati sindacali dentro l'azienda, ma solo lavoratori che i sindacati possono scegliere per rappresentarli (e c'è una bella differenza). Inoltre i sindacati che scioperano contro l'accordo potranno essere puniti con la revoca pure di questo diritto di "nomina". Tutti i lavoratori dovranno firmare personalmente il nuovo contratto, ma se poi sciopereranno contro di esso potranno essere licenziati.
Bavaglio ungherese- E' stata approvata qualche giorno fa in Ungheria la nuova legge sulle telecomunicazioni che in Europa è stata giustamente etichettata subito come "legge bavaglio" che praticamente concentrando tutta l'informazione nelle mani dello stato. Verranno soppresse tutte le redazioni di news e radio, eliminando così la concorrenza all'agenzia stampa nazionale, che sarà in grado di filtrare tutte le notizie che arriveranno in Ungheria dall'estero e non solo. Il 40% della musica che passa in radio dovrà essere ungherese. L'Autorità per le telecomunicazioni potrà sanzionare tutte le testate giornalistiche in caso di "violazione dell'interesse pubblico". Infine tutti i giornalisti dovranno rivelare le loro fonti per "questioni di sicurezza". In realtà con questa tecnica si sarà in grado di andare a tappare facilmente le falle di "informazione scomoda" o, nel caso la fonta tenga alla propria privacy e incolumità, la notizia non arriverà proprio.
Giochi di potere russi- Il 27 Dicembre a Mosca è stato condannato in secondo grado per furto di milioni di tonnellate di petrolio l'ex magnate del petrolio russo Mikhail Khodorkovsky, ex-presidente della Yukos, una delle più grandi imprese petrolifere del mondo (finchè era in vita). Un processo qualsiasi? Se non l'aveste ancora capito dalle premesse, no. Khodorkovsky è stato uno dei pochi personaggi di rilevanza del mondo russo che da sempre si è schierato contro le tendenze dispotiche del presidente Vladimir Putin (allora primo ministro), finanziando i partiti dell'opposizione. Mikhail e il suo socio Platon Lebedev sono sotto processo dal 2009 per questo capo d'imputazione e rischiano ora 14 anni di carcere, ma sono in galera da più di 7 anni per reati fiscali (praticamente due processi per la stessa accusa).
Nel frattempo la Yukos è stata letteralmente smantellata e le sue parti sono state consegnate ad aziende vicine al potere (come la Rosneft) con delle aste pubbliche poco trasparenti.Tanti scambi di auguri in questi giorni, ma ci sono molti posti nel mondo (anche a casa nostra) dove è meglio non augurarsi buone feste per strada, perchè sembrerebbe una presa in giro. Ve ne presentiamo alcuni.
Intanto la Coldiretti ci fa presente che oltre un terzo delle portate dei nostri "cenoni" di Natale è finito nella spazzatura. Il tutto per un valore di circa un miliardo di euro.
Costa d'Avorio- Non se ne parla molto nei giornali, anzi quasi per niente, ma lo stato africano è sempre più vicino alla guerra civile, dopo il risultato delle ultime elezioni. Il 28 Novembre le urne avevano indicato lo sfidante Ouattara come vincitore, ma il presidente in carica Gbagbo non ha riconosciuto la validità del voto e si rifiuta tutt'ora di abbandonare i palazzi del potere. Anche se all'apparenza sembrano solo giochi di potere, le conseguenze sulla popolazione sono di tutt'altra entità: 14mila persone (in gran parte sostenitori di Ouattara) sono state costrette a fuggire il Libera per evitare la violenza delle forze governative (al cui vertice c'è ancora Gbagbo). Le stime provvisorie dell'ONU, riferite solo gli scontri tra il 16 e il 21 Dicembre, parlano di 173 morti, 90 casi di torture, 471 arresti e 24 persone scomparse. E' invece notizia di poche ore fa la proclamazione di uno sciopero generale da parte delle forze dell'opposizione. Di certo non allenterà la tensione.
Haiti- Altra notizia di cui poco si sente parlare è l'epidemia di colera che ha investito i già nullatenenti abitanti di Haiti. Le stime di Medici Senza Frontiere parlano di 75.000 contagi dall'inizio dell'epidemia, di cui 13.000 solo nella scorsa settimana, segno evidente che la malattia tende ad espandersi anzichè accennare a diminuire.
I morti per ora sono più di 2.500 e si ricomincia ad utilizzare il metodo delle fosse comuni, il quale era stato usato per seppellire i morti del terremoto. In questa stima rientrano anche morti collaterali dell'epidemia e del furor di popolo. Sono infatti 45 le persone linciate dalla folla in quanto accusate di "stregoneria".
Nigeria- Purtroppo è ormai consuetudine sentire parlare di attacchi a comunità cristiane durante la messa di Natale e anche quest'anno gli estremisti religiosi non hanno tradito le attese. A Jos una serie di esplosioni ha causato 32 morti e più di 70 feriti, mentre un commando di estremisti islamici ha fatto irruzione in due chiese a Maiduguri, durante la messa di mezzanotte, uccidendo sei persone, fra cui un sacerdote, e dando fuoco a una delle due.
Napoli- Anche in Italia si è consumata, anche se sarebbe meglio dire "si sta consumando", una piccola tragedia di Natale. Sentiamo parlare tutti i giorni dell'emergenza dei rifiuti a Napoli; c'è chi ormai non fa più caso alla notizia e si fa scappare un sorriso seguito da una scrollata di spalle se si parla dell'argomento. Fatto sta che, per ironia del destino, due dei giorni più gravi dell'emergenza sono stati proprio il 25 e 26 Dicembre.
Solo ironia? Ovviamente no. Per Natale gli impianti di smaltimento sono restati chiusi e per Santo Stefano non hanno funzionato a pieno regime. Si sono così accumulate in città 1500 tonnellate di rifiuti (incalcolabile l'hinterland), alle quali ha dovuto nuovamente provvedere l'esercito, chiamato per la seconda volta a pulire Napoli.
Gli abitanti hanno passato il cenone di Natale chiusi in casa tra profumi della cucina ed odori che salivano dalla strada, ma anche dal loro vialetto, visto che il comune ha invitato i cittadini a tenersi lo sporco a casa fino a lunedì.
Si tratta invece di una tragedia ben peggiore per il settore turistico: i turisti che in questo periodo affollavano la città partenopea sono completamente spariti e oltre il 70% degli alberghi sono rimasti con le camere vuote. A quanto pare tira ancora di più lo slalom sulla neve dello slalom tra i rifiuti.
Una volta tanto il non rispettare le attese non è motivo di delusione ma di vanto e sbeffeggiamento di chi lanciava appelli insensati fino a ieri. Dopo le dichiarazioni di Gasparri, che chiedeva arresti preventivi e faceva appello ai genitori perchè tenessero i figli a casa, poichè in manifestazione c'erano "potenziali assassini", ecco che oggi a Roma sono sfilati migliaia di studenti in tre cortei pacifici. Non solo pacifici ma anche ironici, con striscioni irrisori e "pacchi regalo"per le istituzioni. Il tutto lontanissimo dai palazzi del potere, rimasti nell'irreale silenzio di una inutile e blindatissima "zona rossa". Simbolicamente i parlamentari si sono presi le loro poltrone mentre i ragazzi si sono presi il paese, con tanto di applausi dei passanti.
Non poteva esserci risposta migliore a chi non aspettava altro che nuova violenza come pretesto per studiare altri "salti di banco" in Parlamento, agitando lo spauracchio di nuovi anni di piombo.
La ciliegina sulla torta è stata la risposta del Presidente della Repubblica, che in serata ha ricevuto una delegazione di studenti al Quirinale. Nessuna risposta invece dal governo, oggi come negli ultimi due anni.
La giornata in Senato invece è stata lunga e proseguirà per tutta la notte, in quanto l'opposizone farà ostruzionismo su ogni emendamento, poichè ci sono dei conflitti tra alcuni punti della riforma e delle leggi già esistenti. L'approvazione è attesa domani.
Decreto Milleproroghe- E' tornato per Natale dopo un paio d'anni che non si vedeva. Con il decreto cosiddetto "milleproroghe" il governo stabilisce alcune scadenze che verranno, appunto, prorogate, insieme ad altri provvedimenti per le emergenze.
Il decreto appena varato prevede 400 milioni al 5 per mille (di cui 100 per la ricerca sulla sla) e lo slittamento del pagamento delle tasse per gli alluvionati del Veneto. Restano invece fuori i terremotati dell'Aquila.
Ci saranno incentivi per il cinema ma niente soldi al Fondo per lo spettacolo (si parla di una sovrapprezzo di un euro per i biglietti del cinema). Infine viene letteralmente cancellato il piano per Pompei, che aveva proposto il ministro Bondi nel consiglio dei ministri.
Regionali 2010 e 'ndrangheta- In Calabria sono state arrestate 12 persone per mafia e voto di scambio. I fatti risalgono alle elezioni regionali di qualche mese fa e tra gli arresti c'è anche un nome di spicco: Santi Zappalà, eletto in regione tra le fila del pdl con più di 12mila voti, che da quelle parti non sono poca cosa. Il meccanismo era semplice: il boss compra dai cittadini i voti, per poi rivenderli ai candidati in pacchetti. Il candidato, una volta eletto, si impegna a consegnare letteralmente gli appalti nelle mani delle imprese del boss.
Qualche giorno fa il governo ha varato un nuovo decreto flussi per l'anno che verrà.Non accadeva da due anni.
A cosa serve?
Con il decreto flussi il governo decide ogni anno quanti extracomunitari avranno il permesso di entrare in Italia per motivi lavorativi. Quest'ultimo decreto mette in palio 80mila posti: 30mila per colf e badanti e 50mila per lavoratori di nazioni privilegiate (ovvero quelle nazioni che hanno stretto accordi con l'Italia).
Penserete: l'extracomunitario fa la domanda e se "vince alla lotteria" potrà venire in Italia. Niente di più sbagliato. Infatti a presentare la domanda non è il lavoratore, bensì il datore di lavoro. In pratica un imprenditore, o una famiglia nel caso delle badanti, deve fare domanda specifica allo stato di poter assumere specificatamente un tizio che abita a migliaia di chilometri dalla propria azienda o casa. Una volta raggiunta la quota tutte le altre domande saranno scartate. Col precedente decreto sono state presentate 740mila domande, a fronte dei 170mila posti disponibili.
A cosa serve (in realtà)?
Poichè in Italia non c'è una legge che regola la presenza di clandestini in Italia, lo stato compie con il decreto flussi un'operazione di regolarizzazione mascherata.
Pensateci bene? Che probabilità ci sono che un imprenditore italiano si rechi in prefettura per assumere uno specifico lavoratore che abita a migliaia di chilometri di distanza e che neanche conosce? Con la crisi di questi anni basta che apra la porta e ne potrebbe assumere a bizzeffe, risparmiandosi infiti iter burocratici.
Invece grazie al decreto flussi un clandestino può convincere il proprio datore di lavoro a regolarizzarlo, facendogli presentare la domanda. Il clandestino deve poi cercare di uscire dall'Italia, senza farsi consegnare un foglio di esplusione, e rientrare da regolare.
La Milano che discrimina- E' proprio il primo cittadino, Letizia Moratti, ad essere coinvolto nell'ordinanza del tribunale civile di Milano che chiede di rispettare l'assegnazione di 25 case popolari ad altrettante famiglie rom. Tempo fa un accordo tra comune e prefettura aveva individuato queste 25 famiglie rom a cui assegnare le case, poi (da ordinanza) "amministratori e politici hanno ripetutamente dichiarato alla stampa che ai rom non sarebbe mai stata data alcuna casa popolare". Il giudice ha aggiunto nella motivazione che sulla decisione di non assegnare le case ai rom "hanno pesato motivi di origine etnica".
Problemi in Bielorussia- Continuano i disordini in Bielorussia, dove oggi sono stati arrestati 7 candidati dell'opposizione, definiti "banditi" dal governo. Il presidente Lukashenko, al quarto mandato, è appena stato rieletto con l'80% delle preferenze, dopo che anni fa aveva modificato la legge sul limite di rieleggibilità del presidente (che una volta era due mandati). In giornata 10mila cittadini hanno marciato su Minsk e durante gli scontri che si sono verificati ci sono stati centinaia di arresti. Nelle grandi democrazie occidentali il governo bielorusso è accusato di avere caratteri dittatoriali ed infatti non ci sono state visite ufficiali negli ultimi anni, salvo quella del primo ministro italiano (Berlusconi) nel 2009.
Wikileaks e il caso Calipari- Un documento pubblicato oggi da Wikileaks rivela che lo stato italiano ha letteralmente "costruito" il rapporto sulla morte di Nicola Calipari per evitare ulteriori indagini. Infatti il governo voleva "lasciarsi alle spalle la vicenda" e "bloccherà i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini". Nicola Calipari, funzionario dei servizi segreti italiani, fu ucciso da un militare americano ad un posto di blocco in Iraq la notte del 4 Marzo 2005.
Prima e dopo la fiducia che è stata nuovamente concessa al governo nella giornata di ieri, si sono sprecati decine di paragoni sportivi tra il calcio e quello che succede in parlamento. Infatti la compravendita che è avvenuta, e continua tutt'ora, all'estero è considerata uno scandalo: cinque deputati hanno cambiato "casacca" nelle ore precedenti al voto, consegnando di fatto una nuova fiducia al governo.
I partiti che hanno salutato i propri deputati, vedendoli partire verso la maggioranza, sono due: IDV e FLI. Una coincidenza? Non lo sapremo mai, anche se di certo possiamo dire che i rispettivi leader, Di Pietro e Fini, sono guardacaso gli acerrimi nemici di Berlusconi.
Il caso più eclatante è quello di Catia Polidori: faceva parte del gruppo finiano e firmataria del documento finiano sulla sfiducia al governo, è letteralmente sparita dai radar per quasi due giorni, per poi riapparire ieri alla camera e votare la fiducia. Un parlamentare a lei vicino fa correre voce di un ricatto, poichè la famiglia Polidori possiede un'impresa che si occupa di costruire strade, vivendo di fatto grazie agli appalti pubblici. Avrebbe vinto ancora qualche appalto Mr Polidori se la figlia Catia non avesse votato la fiducia?
E adesso che succede?
Tre voti di vantaggio (314 a 311) non sono abbastanza per governare. In genere a questo punto si cercano alleanze con altri partiti oppure si va al voto. Che fa invece Berlusconi? Va' a caccia dei singoli deputati, cercando di pescarli uno per uno dai propri partiti, come in campagna acquisti insomma. Tra qualche giorno sapremo come andrà a finire.
Mentre aspettiamo siamo costretti a sorbirci politici in tv che cercano paragoni fino all'esasperazione con il mondo del calcio. Siamo certi che, per quanti ne diranno, il migliore è vecchio, ha già più di 60 anni ed è di Winston Churchill: "gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio"
Noi nel box video proponiamo un classico che secondo noi rende bene l'idea: Rap lamento.
La battaglia di Roma- Mentre alla Camera dei Deputati si votava la fiducia in centro a Roma si svolgevano manifestazioni di ogni sorta (studenti, terzignesi, aquilani, metalmeccanici, etc).
Quando è giunta la notizia che la fiducia era stata confermata la situazione è degenerata e si sono fatti avanti i Black Bloc, con conseguenze disastrose: 100 feriti tra polizia e manifestanti, auto bruciate, danni per 20 milioni di euro e 26 fermati, i quali saranno processati per direttissima.
"Così si azzittisce la concorrenza politica"- E' quanto riferiva l'ambasciatore Usa a Roma, David Thorne, negli ultimi cablogrammi segreti rilasciati da Wikileaks.
L'ambasciatore accusa apertamente Berlusconi di fare un uso privato del potere aggiungendo che "Il decreto Romani offrirebbe le basi per azioni legali contro chi dovesse entrare in competizione contro membri del governo".
Intanto da ieri è agli arresti domiciliari in Inghilterra Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, in quanto è a rischio di fuga. La cauzione di 208mila sterline è stata pagata in gran parte da vip americani suoi sostenitori.
A quanto pare il destino è dotato del senso dell'umorismo: ieri era anche il 20esimo anniversario della nascita del web.
Nuovo Ministro degli Esteri per l'Iran- L'altro ieri il presidente dell'Iran si è svegliato e ha deciso di silurare il Ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki e di nominare al suo posto Alì Akbar Salehi.
Dove sta la notizia? Salehi fino all'altro ieri era il capo dell'Ente dell'Energia Atomica. Così facendo l'Iran manda un chiaro messaggio al resto del mondo e in particolar modo a tutti gli stati, Usa in primis, che non vedono di buon occhio il loro programma nucleare.Nel trambusto tra riforma Gelmini e fiducia al governo (in programma martedì) è passata quasi inosservata l'approvazione della legge finanziaria, anche se per svecchiarla un po' l'hanno chiamata "legge di stabilità". Anzi, forse il nuovo nome era necessario perchè conteneva in sè un errore grammaticale: sì perchè la finanziaria dovrebbe finanziare, invece qui di finanziamento ce n'è ben poco.
Infatti nel il prossimo anno i finanziamenti per le famiglie, giovani ed altre categorie disagiate si ridurranno a 538 milioni di euro, quasi l'80% in meno rispetto a soli tre anni fa.
Nonostante ciò i tagli più significativi saranno al Fondo nazionale per le politiche sociali (dai 929,3 milioni del 2008 ai 70 per il 2012, 44,6 per il 2013) e alle regioni (dai 670,8 milioni del 2008 ai 275,3 per il 2011). Fondi per i senza tetto? da 205 milioni a 33,9. Immigrati? da 100 milioni a 0.
Infine la tanto discussa social card voluta da Tremonti nel 2008 sparirà definitivamente, dopo aver dato 40 euro al mese per due anni solo a 450mila persone su 1,3 milioni aventi diritto.
Ma quanto guadagnano queste persone che si preoccupano di tagliare a destra e a manca?
Attualmente lo stipendio base di un politico è quasi 10.000 euro netti al mese, più cellulare, tessera cinema, teatro, trasporti vari (rete municipale, treni, aerei) auto blu con autista, ristorante, francobolli, piscine e palestre, e molto altro ancora! Tutto questo per quasi 1000 parlamentari, il numero più alto in Europa. Calcolare i costi effettivi della macchina politica è quasi impossibile.
PoliMercato- Continua la caccia di voti in Parlamento, in vista della fiducia al governo da votare Martedì. Alcuni parlamentari hanno assicurato da settimane a Berlusconi che il 13 Dicembre avranno la febbre (in caso di assenze il quorum cala), altri invece sono stati letteralmente "comprati" (promessi seggi, soldi, consulenze a peso d'oro, etc) dalla maggioranza: Razzi, Grassani e Cesario lasciano i rispettivi partiti e voteranno sì alla fiducia. Scilipoti prima dice sì alla fiducia, poi no, poi lascia IDV, poi fonda un suo movimento (Movimento di responsabilità nazionale) con Cesario e Calearo. I "cacciatori di voti" del premier ora partono all'attacco di altri potenziali incerti dell'opposizione: girano di nomi di Pepe, Ginoble e D'Incecco. Tutto questo mentre Di Pietro fa un esposto in procura contro la compravendita, il PDL fa un altro esposto in procura contro l'esposto contro la compravendita. Il nostro voto è lì che gira da qualche parte...
Studenti inglesi in rivolta- Dopo le schermaglie all'annuncio degli aumenti sono arrivati i veri e propri scontri durante il voto: assediato il parlamento, occupato il ministero del tesoro, attaccata la Rolls Royce del Principe Carlo e Camilla, quaranta feriti e venti arresti.
Da oggi la retta universitaria di uno studente inglese passa da 3000 a 9000 sterline l'anno, diventando di fatto la più alta di tutta l'Unione Europea. Il governo Cameron ha tagliato dell'80% i fondi all'istruzione, scaricando in questo modo i costi sugli studenti.
La protesta è tanto violenta ovviamente per le tasse triplicate, ma soprattutto perchè gli elettori si sentono delusi, poichè in campagna elettorale Cameron aveva promesso che non avrebbe assolutamente toccato le rette universitarie.
Favole e cronaca nera- Fa discutere lo spot di Porta a porta sui casi di Sarah e Yara mandato in onda in prima serata su Rai Uno il 7 Dicembre. Il motivo? la pubblicità è stata trasmessa durante il film Disney "Cenerentola", ovvero con lo share di bambini più alto che si potesse registrare. Bisogna allenarli fin da giovani a guardare la nostra televisione.
Due giorni fa il direttivo della FIFA ha assegnato l’organizzazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022. I primi sono andati alla Russia, mentre nel 2022 si terranno in Qatar; scelta sorprendente e molto discussa.
- Il Qatar è uno stato grande poco più dell’Abruzzo, con un milione e mezzo di abitanti. E' una monarchia assoluta, non esistono elezioni, mentre la giustizia è amministrata secondo la legge islamica: l’omosessualità è reato, le donne non possono circolare col capo scoperto, eccetera.
- Dal punto di vista calcistico, il Qatar non ha niente da dire: la sua nazionale non si è mai qualificata ai mondiali di calcio ed il suo campionato è molto scadente, ma popolato da vecchie glorie del calcio europeo che vanno lì a divertirsi un altro anno prima di ritirarsi, incassando un mare di soldi (Guardiola, Batistuta, West, ...).
- La sua candidatura è a livello organizzativo scadente e l'unica definita dalla fifa "ad alto rischio", per vari motivi tra cui il clima caldo e arido.
- Tutti gli stadi verranno costruiti da zero (con aria condizionata incorporata), nel raggio di 30 chilometri dalla capitale, e subito dopo l'evento saranno smantellati perchè effettivamente inutili.
Perchè questa scelta? Sono degli idioti i componenti del comitato FIFA o c'è qualche motivo? In effetti qualche motivo c'è:
Espansione del calcio
Il Medioriente ha più o meno gli stessi abitanti degli Stati Uniti. E' normale quindi allargare l’influenza e la diffusione del calcio professionistico verso una regione che pullula di sportivi e appassionati ma scarseggia di eventi di livello significativo.
Il Medioriente ha più o meno gli stessi abitanti degli Stati Uniti. E' normale quindi allargare l’influenza e la diffusione del calcio professionistico verso una regione che pullula di sportivi e appassionati ma scarseggia di eventi di livello significativo.
Sviluppo del Medioriente
I rappresentanti della candidatura del Qatar hanno insistito a lungo sul fatto che i mondiali di calcio possono essere l’occasione per il Medioriente di riabilitare la propria immagine sulla scena mondiale.
I rappresentanti della candidatura del Qatar hanno insistito a lungo sul fatto che i mondiali di calcio possono essere l’occasione per il Medioriente di riabilitare la propria immagine sulla scena mondiale.
Solidarietà regionale
Dei ventidue membri del comitato esecutivo della FIFA, quattro appartengono a paesi mediorientali: Qatar, Turchia, Cipro ed Egitto. Grazie a questi voti ha superato i primi fondamentali scrutini.
Dei ventidue membri del comitato esecutivo della FIFA, quattro appartengono a paesi mediorientali: Qatar, Turchia, Cipro ed Egitto. Grazie a questi voti ha superato i primi fondamentali scrutini.
Corruzione
Qui bisogna andarci piano e prendere tutto con le molle, ma è un fatto che due membri dell’esecutivo FIFA sono stati sospesi prima del voto perché intenzionati a vendere il loro voto al miglior offerente. È un fatto che il Qatar ha abbastanza denaro per coprire di milioni di dollari decine di persone, e un sistema politico privo di trasparenza da permettergli di farlo. Ed è un fatto che fino a pochi mesi dal voto la candidatura del Qatar appariva debole, proprio perché la stessa FIFA aveva considerato la sua candidatura come la peggiore tra tutte quelle arrivate.
Qui bisogna andarci piano e prendere tutto con le molle, ma è un fatto che due membri dell’esecutivo FIFA sono stati sospesi prima del voto perché intenzionati a vendere il loro voto al miglior offerente. È un fatto che il Qatar ha abbastanza denaro per coprire di milioni di dollari decine di persone, e un sistema politico privo di trasparenza da permettergli di farlo. Ed è un fatto che fino a pochi mesi dal voto la candidatura del Qatar appariva debole, proprio perché la stessa FIFA aveva considerato la sua candidatura come la peggiore tra tutte quelle arrivate.
Di prove non ce ne sono. Il tempo di riparlarne da qui al 2022 di sicuro non manca.
Dopo dieci anni senza elezioni la Costa d’Avorio è tornata a votare per eleggere il proprio presidente, ma la situazione, è sempre più caotica.
In sostanza era in corso un ballottaggio tra due possibili persone per formare il governo, ma quando il presidente della commissione elettorale ha tentato di leggere i risultati è stato bloccato da parte degli stessi membri della commissione. È nata una piccola rissa, e qualcuno è riuscito a strappare di mano i documenti al presidente, strappandoli.
Così entrambi i pretendenti si sono proclamati vincitori e stanno formando due governi diversi.
Ricompare quindi l'ombra dell'ennesima guerra civile tra il nord ed il sud del paese che appoggiano chi l'uno chi l'altro presidente.
Dopo una domenica di stop, oggi un po' di pubblicità degli anni sessanta!
Sapone Vinolia "Tu, bambino sporco! Perchè non ti lavi con il Sapone Vinolia?" |
Fucili Daisy "Dai sette ai diciassette anni… Daisy renderà il tuo un Natale da ricordare!" |
Sigarette Camel "Secondo un recente sondaggio nazionale i medici fumano più Camels che altri tipi di sigarette!" |
Lucidalabbra per bambine "Perché l’innocenza è più sensuale di quanto pensi." |
Aspirapolvere Hoover "La mattina di natale la renderai felice con una Hoover" |
Cointreau "Non rimetterti mai in viaggio dopo un buon pranzo senza il tuo bichierino di Cointreau" |
Birra "La birra è nutriente! Questa la beve. Questa non la beve." |
Sigarette Lucky Strike UN REGALO DI PIACERE. Il mio spirito – lo spirito della generosità natalizia– ha ricoperto la terra. Un regalo che esprime questo spirito, e porta gioia in tutte le case, grandi e piccole, è molto raro. Un regalo come questo, amici miei, è LUCKY STRIKE. - Santa Claus - |
Passata Del Monte "Vuoi che anche una donna sia in grado di aprirlo?" |
Cravatte Van Heusen "Dimostrale che il mondo è fatto per gli uomini." |
Caffè "Se tuo marito scoprisse che ha smesso di cercare il caffè prù fresco?" |
Uno dei tristi primati che ha il nostro paese, di cui siamo venuti a conoscenza in questi giorni, è quello di essere il più grande fornitore di Pentothal per gli Stati Uniti. Un farmaco qualsiasi? Evidentemente no.
Il Pentothal è un farmaco quasi totalmente inutile negli ospedali, è però la sostanza che viene iniettata per eseguire le pene di morte negli Stati Uniti, secondo un rigido protocollo. La casa farmaceutica americana Hospira ha infatti delegato alla sua sede italiana di Liscate (Milano) la produzione in blocco di questo barbiturico.
Proprio mentre l'Inghilterra ha deciso di vietare l'esportazione del Pentothal, ecco che ci scopriamo il più grande esportatore di "dose mortali", nonostante lo stato italiano sia, teoricamente, uno dei più grandi sostenitori della Moratoria universale contro la pena di morte all'Onu.
Firearms- Ancora una vittoria da non festeggiare: secondo il rapporto annuale dell'Onu sul commercio internazionale, l'Italia è il più grande esportatore al mondo delle cosiddette "firearms", ovvero armi da fuoco destinate ad un uso non militare, con quasi 250 milioni di dollari di fatturato. Un primato raggiunto sputando sangue e pallottole? Macché, questo è il quinto anno di seguito che siamo in testa alla classifica, surclassando il più grande consumatore di questo genere, ovvero gli Stati Uniti, i quali fatturano "solo" 114 milioni di dollari. Dall'altre parte dell'Atlantico piace ammazzarsi col Made in Italy.
Il coraggio e l'indifferenza- Due imprenditori siciliani ieri si sono incatenati davanti al Ministero dell'Interno perchè, dopo aver denunciato i estorsori mafiosi, sono stati abbandonati al loro destino dalle istituzioni.
Tempo fa Valeria, questo il nome di una dei due imprenditori, aveva una palestra e finchè pagava il pizzo andava tutto bene. Dopo aver trovato il coraggio per denunciare il racket i clienti sono spariti ed è stata costretta a chiudere la propria attività. Dopo aver testimoniato al processo più nulla. Lo stato l'ha abbandonata a sè stessa. "Rimarremo incatenati davanti al Ministero dell'Interno finchè il ministro dell’Interno non ci riceverà e non ci metterà per iscritto che risolverà i problemi, che prima di schierarci con lo Stato non avevamo" hanno detto. "Se la mafia non ci ha ancora ucciso allora ci lasceremo morire di fronte all’indifferenza delle istituzioni".
I numeri della grande fuga- Da tempo parliamo di migliaia di giovani ricercatori che per avere un lavoro sicuro sono costretti ad andarsene dall'Italia, causando un incalcolabile danno di milioni di euro sulla nostra economia. Proprio incalcolabile? Da oggi non più.
L'ICom (Istituto per la Competitività) nel suo rapporto al Senato è riuscito a stimare di che ordine di perdita stiamo parlando: 4 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. Per fare un elenco di cosa serve all'Italia e potrebbe essere fatto con quei soldi servirebbero giorni e giorni. Spariamo nel mucchio allora: una buona riforma della scuola?
E' stata approvata ieri alla Camera la tanto contestata riforma universitaria, contro la quale da giorni il mondo studentesco si è mobilitato in quasi tutte le città italiane. Ora toccherà al senato approvare, prima del via definitivo del presidente della Repubblica.
I disordini si sono verificati tanto fuori quanto dentro alla Camera durante le votazioni, con il governo che è stato battuto per ben due volte.
Nel frattempo in tutta Italia dopo i monumenti è toccato a stazioni e autostrade essere occupate dagli studenti. La protesta ormai si è estesa oltre i confini nazionali, toccando anche decine di atenei in tutto il mondo, dove lavorano ricercatori italiani o studenti dell'erasmus. Anche al CERN di Ginevra si è protestato contro la riforma. Stupirsi? No, al CERN sono proprio ricercatori italiani ad essere a capo dei più importanti progetti.
Addirittura la protesta degli studenti italiani oggi ha guadagnato la prima pagina del New York Times.
Ma quali sono i punti contestati dalla riforma? Uno dei motivi per cui si manifesta maggiormente è il taglio ai finanziamenti, con la riduzione del 90% delle borse di studio (ovvero su 10 persone che hanno diritto ad avere una borsa di studio solo una la riceverà affettivamente). Nonostante ciò il taglio ai finanziamenti non è previsto dalla riforma Gelmini ma riguarda la legge finanziaria, quindi c'è poco da fare su questo versante in questi giorni, anche se il problema non è di poco conto.I tagli complessivi all'istruzione sono di circa 2 miliardi, a fronte del quasi raddoppio dei fondi alle università private.
L'Italia investe solo lo 0,8% del PIL nell'istruzione e nella ricerca a fronte di una media dell'1,3% dei restanti paesi europei. Detto così sembra poco ma si parla di centinaia di milioni di euro in meno.
Un altro dei punti della riforma riguarda la cosiddetta "parentopoli", ovvero le assunzioni di parenti. Si spingeva per impedire l'assunzione di parenti nello stesso ateneo, ma alla fine la riforma impedirà assunzioni solo nello stesso dipartimento (un ateneo è formato da molti dipartimenti, basterà spostare uno dei due e il problema è aggirato).
Infine i ricercatori continueranno a vivere nel precariato, diventando una sorta di "mercenari" nella vana attesa di essere assegnati ad una cattedra che con tutta probabilità non vedranno mai.
Questa riforma in poche parole porta l'università italiana verso la mediocrità, o peggio ancora verso il fallimento, in cambio dell'ascesa delle università private e di un modello "all'americana", dove gli studenti per frequentare corsi di un certo spessore (privati) o saranno benestanti o saranno costretti all'indebitamento.
WikiLeaks- Altro argomento scottante di questi giorni sono le rivelazioni fatte dal sito WikiLeaks e del suo fondatore, Julian Assange, il quale ha ottenuto sotto banco oltre 250mila file su rapporti diplomatici degli Stati Uniti. Di questi solo il 4/5% in realtà sono classificati come "segreti", cifra comunque sufficiente per far tremare Washington.
Le rivelazioni che abbiamo sentito nei giorni scorsi non sono altro che le prime di una lunga serie di pubblicazioni che andranno avanti per più di un mese, mettendo a nudo la politica estera degli Stati Uniti.
Finora abbiamo letto di giudizi negativi su molti capi di stato, in primis il nostro Berlusconi (organizzatore di "wild parties", ovvero orge), e di rivelazioni sulle strategie in zone calde del pianeta, dal Medio Oriente alla Corea.
Intanto le conseguenze peggiori le sta subendo proprio Assange, ora inseguito da un mandato di cattura internazionale, non per la questione WikiLeaks ma per un'ipotetica accusa di stupro in Svezia.
I vertici di tutti gli stati interessati sostengono che queste rivelazioni mettono in pericola la vita di molte persone, mentre i semplici cittadini sembrano entusiasti di poter finalmente sapere una minima parte di ciò che trama la burocrazia. Giusto o no non è semplice stabilirlo, l'unica certezza è che siamo di fronte alla più grande fuga di notizie della storia.